giovedì 24 novembre 2011

CI SONO DEI MICI IN CASA...




... ma non sono nostri nuovi ospiti!

Il nostro poco, pochissimo e sfuggevole tempo, ci impedisce di tenere con un noi un amico a quattro zampe, inoltre la presenza di cagnolotto "dei sogni", il "nostro" tenero, dolcissimo e mitico Gigio, che viene spesso in visita da noi, colma la nostra voglia di coccolare un tenerissimo pelosone!

I mici allora sposano il feltro e fanno capolino da calde pantofole morbide, adattissime per il parquet e per meravigliosi pomeriggi invernali.

Il tempo corre veloce, velocissimo e allora queste ciabattine possono riscaldareo anche piccoli momenti di pace e pausa da tutto, ritagli di tempo per sè da dedicare alla lettura di un buon libro, comodamente sprofondati in poltrona, magari con una tisana dolce e profumata di spezie...
Profumi, sapori, immagini, sensazioni che portano lontano nel tempo e nello spazio e allora tutto si anima... Tutto prende vita quando ci si perde nella trama di un buon libro.
Allora ecco che i due micetti sembrano animarsi, si guardano attorno e decidono che è il momento di scappare dalla tazza e correre per la stanza alla scoperta di un mondo nuovo. Giocano un po' con i fili del cestino dei ricami e poi si accoccolano al calduccio, sulle ciabatte in feltro...






martedì 26 luglio 2011

COUNTRY SHOPPER



La mia settimana di ferie "forzate" è cominciata con un poì di maliconia: mamma, papà e cagnetto "dei sogni" sono in vacanza, marito d.s. è al lavoro buona parte della giornata dunque sono sola, gli sbalzi di temperatura mi hanno portato una leggera febbriciattola, un sensazione vaga di malessere, sufficiente però a rattristarmi.
E allora, per "raddrizzare" i restanti giorni, oltre a portarmi avanti con il lavoro, ho pensato bene di dedicarmi a realizzare tutti quei progetti fino ad ora accantonati per mancanza di tempo.


Ho davvero troppe stoffette accantonate in un angolo, in attesa del progetto giusto, acquistate perchè mi colpivano particolarmente nel corso degli anni. E allora ci voleva un'idea...
Eccola! Ultimamente mi sto dedicando a realizzare, con questi scampoli, borse, borsette e shopper utilissime per la spesa, la spiaggia, i viaggi, la scuola o il lavoro.
Questa, decisamente country, è stata pensata per suocera "dei sogni", adattissima per la spesa e decisamente in tono con la sua casa dove non mancano mai galli, galline, anatre, oche, faraone che, assieme al maxi orto di suocero d.s., rappresentano vero ben di Dio, di cui noi ci serviamo molto spesso e con gran piacere!
E allora ecco un piccolo pensiero che mi rende felice, ma ancora più bello è vedere la gioia nei suoi occhi e l'entusiasmo nel mostrarla a tutte le sue amiche e conoscenti conoscenti.





TORTA ALL'ANANAS AL PROFUMO D'ESTATE


Bè non sapevo proprio come chiamare questa torta-esperimento che ha riscosso un certo successo tra i miei golosissimi famigliari ed amici...
L'idea è stata di mamma "dei sogni", estimatrice della torta rovesciata all'ananas, che mi ha suggerito di provare a farcire la "base" di questa torta semplice, veloce, veloce da preparare, ma decisamente gustosa, la cui ricetta è già appuntata QUI.
Il resto è semplicissimo, bastano amore e fantasia!!!!

TORTA ALL'ANANAS AL PROFUMO D'ESTATE
1 base della torta ananas e cocco (con il caramello ma senza le fette di ananas)

PER LA CREMA
150 gr di mascarpone
2 uova
3 cucchiai di zucchero
3-4 fette di ananas fresco o al naturale

PER FARCIRE
300 ml di panna fresca da montare
zucchero a velo q.b.
2-3 fette di ananas fresco o al naturale
more, lamponi, fragole o ciò che la fantasia suggerisce

Una volta raffreddata e tagliata a metà la torta, il procedimento è decisamente semplice.
Si prepara una crema montando bene i tuorli con lo zucchero, aggiungendo poi il mascarpone e gli albumi montati a neve fermissima.
Io ho svuotato leggermente lo strato inferiore della pasta in modo da creare un "contenitore" per la farcia, ma basta farcirla normalmente. La torta va bagnata per bene con il succo di ananas (volendo allungato con un pochettino di liquore), poi farcita con la crema e l'ananas tagliato a fette.
Sovrapporre il secondo strato di torta, anch'esso bagnato.
Montare la panna con lo zucchero a neve e con il sac-à.poche farire la torta secondo la propria fantasia. Lasciare riposae il frigoriforo almeno 3-4 ore per far insaporire.

S
emplicissima ma eccezionale, il croccantino del caramello sulla superficie della orta conferisce un gusto insolito all'insieme!
Credo che, variando appena gli ingredienti, questa torta costituisca una base interessante anche per numerose torte più invernali.




lunedì 25 luglio 2011

LUOGHI D'INCANTO PER OGNI STAGIONE

La vacanza per noi è sinonimo di mare, solo nell'acqua, seguendo l'orizzonte, in uno spazio sospeso tra cielo e terra, ci sentiamo davvero liberi e in pace...
Solo in questo elemento carico dei colori del cielo, della natura circostante, esaltati dal sole, resi mutevoli dell'umidità e dal vento, dei profumi più vari, riusciamo davvero a lasciarci alle spalle la stanchezza e lo stress che, in città, ci rende insofferenti.
Non è di mare che voglio parlare, ma di una piacevole scoperta in montagna, dove simo stati per un "week end lungo" a marzo e dove siamo tornati a giugno per una settimana.

La montagna d'inverno, anche se non vi pratico alcuno sport, per me è magica; ecco perchè abbiamo deciso di tentare la "sorte meteo" e "scoprire" una nuova zona dell'Alto Adige, la valle Aurina e, in particolare, Campo Tures.
Così, mentre in pianura imperversavano pioggia e freddo noi ci siamo regalati 4 giorni splendidamente assolati nonostante il freddo. Una meraviglia di colori incredibilmente vividi, la neve luccicante, come composta da miliardi di diamanti, l'aria cristallina e limpida che penetrava a stilettate nei polmoni, lacerandoli ma aprendoli... Che dire una scoperta continua di paesi piccoli e lindi dalle chiesette-gioiello, passeggiate ed escursioni da sogno...


L'imponente castello di Sand in Taufers visto dalla ripida stradina da cui si arriva, un micione (che abbiamo nuovamente incontrato a giugno), serafico, anzi, severo e ieratico, incurante del freddo e di noi e la vista sulle montagne dalla chiesa di Predoi, l'ulimo paese della valle, al confine con l'Austria.


Seguedo la strada che oltrepassa Riva di Tures, si arriva ad un parcheggio da cui comincia un sentiero sterrato che attraversa tutta la valle dei Dossi. Si tratta di un percorso che, nonostante l'abbondante neve, è stato veramente molto piacevole e agevole anche per chi, come me, ha la camminata da pianura e si destabilizza con un minimo dislivello! Bellissimo vedere le cime circostanti delle Vedrette di Ries e del Gruppo Rieserferner e, ancora di più, giungere, dopo circa un'ora, alla malga (Knuttenalm) dove ci siamo regalati uno strepitolo piatto tirolese, strudel con panna e varie tazze del nostro nuovo must: il te al sambuco.

Lo splendore dei luoghi, dal punto di vista naturale e culturale, ci hanno spinto a ritornrci a giugno per un'intera settimana. Il tempo non è stato, purtroppo, così clemente come a marzo, tuttavia siamo riusciti a regalarci tutte le escursioni che avevamo programmato senza pioggia, intervallate da lunghe e piacevoli spste alla spa dell'albergo.


La valle Aurina e le tante meraviglie da visitare, tra le quali il Centro del Respiro e il museo delle miniere di Predoi dove, con un trenino, muniti di caschetto e impermeabile, si entra nel cuore della montagna; la chiesetta di S. Valburga dal paesino di Caminata; la salita al castello addentrandosi nel bosco per un sentiero nebbioso; la "spianata" dell valle dell'Aurino che da Campo Tures conduce verso la bella chiesa dell'Assunta e ancora tanto e tanto e tanto ancora...


... come la passeggiata verso la malga dei Dossi (Knuttenalm) con un clima e una stagione diversi. Che meraviglia vedere, per la prima volta, distese e distese di rododendri fioriti e tanti altri fiori colorati, un incanto per gli occhi e lo spirito. E che bello scoprire che, senza la neve, alla malga si arriva in un attimo, guardarsi un secondo negli occhi e decidere che sì, si può fare...
E allora proseguiamo verso il parco degli Alti Tauri in Austria, seguendo lo stesso sentiero sterrato che in passato era una strada, percorribile con i mezzi a motore, che portava al confine.


Bè la strada non è più così agevole, inizia la vera e propria salita che non termina se non al passo, ci vuole un buona camminata e, possibilmente, un po' di allenamento per non arrivre sfiancati. Ma il paesaggio è mozzafiato. I tornanti e le curve fanno si che l'ambiente cambi in continuazione, la costante è l'acqua: cascatelle, ruscelli, pozze, una meraviglia... Dagli abeti e dai pascoli che sembrano progettati da un'achitetto di giardini alle distese di pino mugo, poi solo prateria... L'ultimo tratto manca il fiato (almeno a me), il silenzio forzato ci fa assaporare la pace e la tranquillità rotta solo dal vento.
Sorpassata la vecchia casa della guardia di finanza si apre il paesaggio ed ecco il lago di Gola (Klammlsee), un piccolo laghetto alpino in un'area incontaminata di selvaggia bellezza, dove solo aquile e marmotte rompono l'incanto. Proseguendo ancora poche centinaia di metri si arriva al vecchi confine dalla sbarra oggi alzata, ancora un passo e siamo in Austria nel parco degli Alti Tauri e da qui la strada scende... Proseguiamo ancora per un po' ma il panorama è decisamente più bello in Italia e allora via verso la malga, a momenti fa capolino il sole e rende la natura ancora più meravigliosa almeno quanto il piatto tirolese e lo strudel di ricotta!!!!



Ma la vacanza è stato tanto altro, Bressanone, Novacella, castelli, passeggiate, negozietti deliziosi e Innsbruck che da tanto volevo visitare. Il castello di Ambras, la sua Wunderkammer e gli splendidi giardini, il Tetto d'oro realizzato da Massimiliano I, la Hofkirche, l'Hofburg, il café Sacher...
Una piacevole sorpresa e una prenotazione già pronta per un week end autunnale!!!



domenica 24 luglio 2011

DA DOVE (RI)COMINCIARE?

Da qualche cambiamento nella grafica del blog!

Sono passati cinque mesi dall'ultimo post, trascorsi in un lampo ma pur sempre tanti, troppi...
Tante volte ho pensato ai post da scrivere, alle foto da condividere, ma queste idee nate nella mia mente lì si sono perse...
Non ho mai avuto costanza nello scrivere diari, nemmeno da piccola, se a questo si aggiunge il tempo che non c'è e la mia assoluta contrarietà ad usare internet per scopi personali al lavoro, bè certamente anche un po' di pigrizia, ecco che i mesi si accumulano e poi sembra che nulla possa più aver interesse.
Le giornate scorrono incredibilmente veloci e le settimane scivolano dalle mani, siamo già in estate e per alcuni le vacanze sono già finite, è un turbinio che mi spiazza e vorrei potermi fermare e rallentare, ma credo sia un desiderio comune.
Poi mi domando se qualcuna delle mie amiche virtuali, ma non per questo meno care, si ricordi ancora di me e mi sento in colpa davvero perchè passo per i miei blog preferiti in silenzio, di corsa e trovo tante meraviglie che i commenti si sprecherebbero, ma non o mai empo per farlo.
Ora con le ferie chissà che non riesca a ritagliarmi qualche momento per riprendere in mano questo blog (o per decidere di chiuderlo definitivamente considerandolo una bella avventura iniziata in un momento di relativa calma della mia vita).
Talvolta, lo confesso, mi sembra tempo sottratto alla ricerca, alla studio, alla lettura, alla mia casa, alla mia famiglia, altre volte invece rappresenta la mia "palestra" di creatività, un luogo costruito su misura, come quei meravigliosi maglioni caldi, di lana, che mi facevano mamma e nonna "dei sogni" quando ero bimba. Avvolgenti e rassicuranti come un loro abbraccio, così il blog è un luogo solo mio dove la vera me emerge attraverso pensieri, lavori, foto, emozioni.

Così eccoci dopo cinque mesi in questa strana estate, nell'attesa delle vacanze e non sapere da dove ricominciare o come riprendere un filo che si è bruscamente interrotto.
Comincerò dal prossimo post, raccontando di luoghi scoperti e amati all'istante, dove natura, bellezza, pace, calma e serenità consentono di rallentare i ritmi e dilatare le ore...

domenica 27 febbraio 2011

RICETTE DELLA MEMORIA - TORTA AL CIOCCOLATO GOLOSA


Ho aderito con gioia all'iniziativa di Iulia che sul suo bel blog La matassina rossa ha invitato a postare ogni mese, per quattro volte, le nostre ricette del cuore, quei piatti, dolci o salati, che , in qualche modo, raccontano di noi. Un modo splendido per conoscere altre amiche, per ricordare momenti, incontri, persone...
Ma andiamo con ordine.
La cucina...
Bè io adoro cucinare, da sempre credo... Ho ricordi della mia infanzia splendidi, i "mini-pranzetti" con nonno "dei sogni", il manuale di Nonna Papera e le prime sperimentazioni dolci, le cenette a tema organizzate in famiglia, la creatività di mamma "dei sogni" e i manicaretti di papà d.s.
E' naurale dunque che per me la cucina sia un modo di esprimermi, un'arte come ricamare, dipingere, scrivere, suonare... E' alchimia di profumi, magia di accostamenti, è fantasia, pazienza, amore. Soprattutto amore.
Amore per gli ingredienti che scelgo con cura, amo raccogliere la verdura nell'orto, gironzolare con il cestino nel giardino dei frutti di bosco, perdermi nel mio orto aromatico.
Amore per gli ospiti, di cui mi prendo cura coccolandoli con una tavola sempre diversa, calda e accogliente come un abbraccio, viziandoli con piccole attenzioni dall'aperitivo alla tisana che non manca mai per chi non gradisce il caffè.
Amore per me stessa perchè preparare un pranzo per 10 persone, una festa in giardino con tutti gli amici, una cena romantica a due è sempre una sfida e, al contempo, una catarsi.
E' decidere e indovinare i ritmi e i tempi: un piatto unico e corposo, un insieme veloce, un susseguirsi di piccoli assaggi, un menù complesso e raffinato, ogni scelta scandisce l'andamento della pranzo o della cena, ne determina i contenuti e le reazioni. Così, infine, vedere gli ospiti soddisfatti, sapere che ritorneranno presto, gustarsi la loro compagnia e l'affetto mi ripaga della fatica e della tensione, perchè diciamocelo, stabilire un menù, organizzare i tempi, cucinare, servire, intrattenere non è affatto semplice.
Credo, per tornare al tema del post, che non serva inventarsi ricette innovative o spentolare per ore o, ancora, fare voli pindarici culinari, perchè un piatto resti nel cuore... E' anche il contesto e, come dice Iulia, il momento, il ricordo, in cui si è assaporato un piatto a determinarne la magia, poi se la ricetta è particolarmente gustosa direi che merita di essere fissata sulle pagine del blog affinchè altre amiche la provino...
E allora questa lunga premessa per dire che non posterò ricette complicate o straordinari accostamenti, piuttosto piatti semplici che mi legano strettamente alle persone più care o ai momenti più belli della mia vita, che condividerò con voi.


TORTA AL CIOCCOLATO GOLOSA (anzi di più!) di I.

Dove I. è l'iniziale del nome della mia coinquilina negli anni bolognesi dell'università, nonchè colei che mi ha fornito questa semplice ma golosissima ricetta che vi invito davvero a provare.

INGREDIENTI:
250 gr. di cioccolato fondente
200 gr. di farina di mandorle
200 gr. di burro (io sono intollerante al lattosio, pertanto sostituisco il burro con 100 gr. di olio di semi)
200 gr. di zucchero
5 uova
2 cucchiai di fecola

Lo zucchero e la farina di mandorle vanno ridotti in una polvere finissima e uniti al composto di burro e cioccolato sciolti a bagnomaria (o nel microonde a bassissima temperatura).
Unire poi i tuorli d'uovo al composto assieme ai due cucchiai di fecola, per ultime, molto, molto delicatamente, le chiare d'uovo montate a neve fermissima.
Versare in una teglia e cuocere a 180° per 15 minuti, poi ancora per 45 diminuendo la temperatura del forno a 160°.

E' ottima spolverizzata di zucchero a velo, tagliata a quadrucci, e servita con un caffè alla cannella, oppure con un ciuffo di panna o, ancora, come ho fatto io con una pallina di gelato fatto in casa alla mandorla e una dose generosa si caramello demi-sel (fatto con zucchero, burro "demi-sel" e panna).




Che sapore ha questa torta?

Oggi ha il sapore della nostalgia per gli anni dell'ingenuità, della speranza, della voglia di fare, della curiosità, della sete di conoscenza, del desiderio di realizzarsi, dell'inconsapevolezza, della spensieratezza, della libertà.
Allora aveva il sapore della nostalgia, della voglia di crescere, l'ebrezza della novità, il timore e la gioia per il percorso iniziato.
Ma soprattutto ha, ancora e sempre il sapore di Bologna una città che mi è entrata nel cuore e nell'anima.

Bologna... bella, accogliente, antica e moderna, piccola ma grande.
Bologna e il mio appartamento in un quartiere che oggi stento quasi a riconoscere, un quartiere fatto di piccole botteghe e negozi storici che, progressivamente, sono stati fagocitati da attività cinesi. Dalla finestra della mia camera vedevo un immenso campo, una parvenza di campagna in piena città, una natura che oggi è diventata asfalo e palazzoni e traffico e caos...
Bologna e l'università, anch'essa così cambiata, ricordo ogni lezione come un tesoro da custodire, ho avuto la fortuna di incontrare docenti che mi hanno formata, plasmata, cambiata, mi hanno trasmesso le loro passioni che ho elaborato nel tempo e ho fatte mie...
Bologna e le piccole vie del ghetto, Corte Isolani, Santo Stefano, i negozi accanto a piazza Maggiore, i portici, le torri, i campanili, l'inizio estate sui colli, le serate all'aperto...
Bologna e il parco dei Cedri... Con C., andavamo la sera a correre dopo un pomeriggio di studio, ricordo la panda vetusta, ricordo il dolore dell'aria fredda che a fatica entrava nei polmoni d'inverno, la sensazione di libertà che la stanchezza conferiva, e la pizza salsiccia e funghi che prendevamo al ritorno in via S. Donato...
Bologna e i pomeriggi con A. che mi mancano tanto, la surrealità di G. (chissà che fine avrà fatto)! Le corse in bicicletta, le chiacchierate, i pettegolezzi, i piani di studio, le gite, gli aperitivi-cena al Rosa Rosae, le ore buche passate alla Feltrinelli a leggere a "sbafo", i viaggi in treno e le avventure (disavventure) d'inverno con la neve...
Già Bologna con la neve bellissima ma difficile, trafficata, caotica bloccata, oggi più di allora, "complicata" dalle zone a traffico limitato, frenata, cambiata.
Bella, bellissima, magica in primavera quando i primi caldi profumati e aromatici permettevano di rimanere fuori più a lungo e allora, inforcata la bicicletta, percorrevamo i vialoni fino ai giardini Margherita dove di pomeriggio studiavamo sull'erba e di sera giocavamo a pallone...
Già le serate... ricordo quello cupe dell'inverno, al freddo, a studiare per gli esami, con l'ansia che saliva e cresceva e la voglia di essere altrove, a casa, al sicuro... E le levatacce alla mattina del lunedì perchè tornare a Bologna di domenica pomeriggio era "devastante", come l'attesa per gli esami, questi poi non sembravano mai finire e ora, anche loro, sono diventati un dolce ricordo lontano, quasi una nostalgia e una voglia di rimettersi in gioco e studiare ancora.
Ricordo la spensieratezza delle serate di inizio estate ad esami finiti, le discoteche all'aperto che raggiungevamo in due sul motorino di I. e i suoi problemi d'amore...
E' il ricordo di una vita fa, di anni che oggi ho la consapevolezza siano stati irripetibili e bellissimi, di sensazioni che solo chi ha provato l'esperienza universitaria "fuori casa" sa riconoscere, sono i ricordi che questa ricetta evoca ogni volta che la preparo e che ho condiviso con voi...
Come dicevo cucinare è catarsi e così questi ricordi piacevoli affiorati, mi hanno permesso di cullarmi nella dolce nostalgia di un passato che mi ha reso la donna che sono oggi, piena di curiosità e speranze come allora, disillusa certo, delusa a tratti, ma con tanto sogni e soprattutto più consapevole dei miei mezzi e dotata di strumenti adeguati per cercare tenacemente di realizzarli.
Alla prossima ricetta!!!!

venerdì 4 febbraio 2011

RICETTE DELLA MEMORIA

Ecco un'iniziativa fantastica che mi ha indotto a uscire dal torpore che ormai, inesorabilmente, mi ha avvolta: la bellissima idea avuta da Iulia e proposta sul suo blog La matassina rossa.


Questa volta non si tratta di ricamare, bensì di cucinare.
Siccome proprio la cucina è una mia grande passione, forse ancora più che il ricamo, non potevo che aderire ad un'iniziativa che consente di preparare i propri piatti del cuore e postarne ricette ed esiti ogni ultimo lunedì del mese.
A partire da febbraio, e per cinque mesi, andranno realizzate altrettante ricette che saranno accompagnate dalla loro storia, che, in realtà, sarà parte della nostra storia.
Già perchè cucinare è miscelare ingredienti in un'alchimia magica, è gustare con gli occhi e con il cuore, è assaporare profumi immaginando sapori, è la memoria di questi aromi, mescolati ai profumi della propria infanzia, al calore di un abbraccio o di un incontro, alle meraviglie di un viaggio...
E allora invito tutte le amiche che passano dal mio blog a partecipare, è un'occasione per far felice la propria famiglia che gusterà il risultato delle ricette e per conoscerci meglio attraverso i ricordi che ogni piatto scelto evocherà.
Grazie Iulia per la bellissima idea!!!